Prima dell’invenzione, il chiarore domestico tardo ottocentesco era così descritto: «La era una camera […] illuminata dalla fiamma rossiccia d’una lampada che pendeva dalla nera soffitta» (Venosta 1858: 481); è quindi evidente che il nuovo modo di illuminare non passasse inosservato. La satira si dipana attraverso un’inesauribile cascata di considerazioni meritevoli di nota, abilmente messe in bocca dal rimatore a mastru Ciccu e al suo compare Sabbante.
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Cicale, formiche e lenticchie
Formica o cicala? «Quello ’sse spreca è quello che manca!» diceva mia nonna quando sulla tavola c’era qualche rimasuglio da recuperare. Gli avanzi venivano immancabilmente conservati e riproposti nei pasti immediatamente successivi. Senza che qualcuno avesse da obiettare. Era così e basta.