La comparanza e il sangiovanni

“Ci passe lu sangiuvanne!” si diceva in passato, è indicava appunto un vincolo importante di amicizia o sentimento tra compari e comari, che rimaneva e tutt’ora rimane saldo fino alla morte. A Milano si usava la frase: “San Giuan fa minga ingan!”, a sottolineare la fiducia riposta nella relazione di padrinato.

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De Gasperi e quel cappotto in prestito per incontrare Truman

Come osserva Giannantonio Stella, “Vi sono stati momenti di grande dignità nella politica italiana”, una classe politica che anteponeva l’interesse dei cittadini al proprio. Un esempio straordinario ne fu il primo presidente della Repubblica, Enrico De Nicola, che appena eletto arrivò da Napoli con la sua auto, senza scorta e non volle mai abitare al Quirinale, ma oggi le cose stanno diversamente e come qualcuno ha scritto, “Tutto si è concluso”.

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The reality shows of pain

“Infotainment” is an English neologism that has institutionalized the sensationalization of drama along with invasive and disrespectful journalism, leading to a decline in the quality of information content. It’s the reality of pain, torment transformed into entertainment stories for an audience always attracted to sensational news, other people’s tragedies, and, I emphasize, the tragedies of others. The influential French philosopher Bourdieu once remarked that “Blood, sex, melodrama, and crime have always been big sellers.”

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The dark side of consumerism: planned obsolescence

Planned obsolescence is a policy of designing or planning a product with a limited useful life or a purposely frail design, so that it becomes obsolete after a certain pre-determined period of time upon which it decrementally functions or suddenly ceases to function, or might be perceived as unfashionable. The rationale behind this strategy is to generate long-term sales volume by reducing the time between repeat purchases (referred to as “shortening the replacement cycle”) .

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Il consumismo e le conseguenze globali

Il consumismo spesso promuove la ricerca di felicità e soddisfazione attraverso il possesso di beni materiali. Questa enfasi sulla proprietà e sull’accumulo di beni può portare a una cultura di superficialità, nella quale il valore delle persone è perlopiù misurato dal loro status materiale. Come conseguenza porta alla depersonalizzazione delle relazioni umane producendo divisioni sociali e senso di ingiustizia.

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