Che la Storia debba essere riscritta è un dato di fatto, ma che debba essere rivista anche la datazione nella quale collocare l’impiego di tecnologie altamente evolute, è una possibilità che dovremmo iniziare a valutare nonostante il tentativo continuo di ostruzionismo da parte delle autorità.
Eppure qualcosa sembra essere andato diversamente, forse davvero il mondo ha raggiunto un livello di splendore altissimo, ma i loro abitanti, avidi e senza scrupoli, hanno condotto l’umanità ad implodere su se stessa – percorso che non è poi tanto differente da quello che stiamo seguendo in questa Era.
Poiché le testimonianze sono poche, seppur notevoli, mi limiterò ad illustrarvi una breve anteprima per stimolare la vostra immaginazione: a voi gli approfondimenti.
Con il termine OOPARTS – Out Of Place Artifacts – vengono indicati quegli oggetti prodotti dall’ingegno umano, che risultano al di fuori di ogni logica e convenzionale collocazione temporale e storica. Essi pongono un grande, enigmatico interrogativo:
sono forse la testimonianza di civiltà progredite presenti sulla Terra, in epoche precedenti la comparsa dell’uomo?
Le lampade di Dendera
Rinvenute verso la metà dell’800 da Auguste Mariette, fondatore del Museo egizio del Cairo, le cripte di Dendera offrirono numerosissimi bassorilievi di pregiata fattura, raffiguranti – secondo gli archeologi ortodossi – scene di rituali religiosi. Tra queste la “pietra delle serpi” che rappresenta alcuni sacerdoti egiziani che maneggiano dei tubi oblunghi con, al loro interno, un serpente. L’ingegnere svedese Henry Kjellson fece notare che nei geroglifici quei serpenti sono descritti come “seres” – che significa “illuminare” – e ritenne che il riferimento fosse a qualche forma di corrente elettrica.
Le due enormi ampolle assomigliano a potenti lampade elettriche con cavi a treccia, attaccati ad un interruttore o un generatore, con la classica forma di uno “djed” (Zed). Il bassorilievo potrebbe rappresentare un dispositivo per generare alta tensione.
Il Meccanismo di Antikythera
Nel 1900, nei pressi dell’isola greca di Antikytera, un palombaro rinvenne uno strumento fortemente corroso e munito di ruote dentate. Si trovava all’interno di una nave affondata intorno al 65 a.C.
Nel 1959 il prof. Derek De Solla Price avanzò l’ipotesi che l’oggetto fosse l’equivalente antico di una moderna bussola. Un ooparts, appunto. In sostanza, si trattava di una sorta di meccanismo astronomico in grado di determinare le relazioni tra il Sole, la Luna, la Terra e le Stelle.
Questo oggetto, all’epoca della sua realizzazione, “non sarebbe dovuto esistere”, giacché la tecnologia non era in grado di produrre un congegno di tale precisione.
L’astronauta di Kiev
Questo monile d’oro, noto come “l’uomo danzante” o “astronauta di Kiev”, appartiene alla cultura Sciita, gruppo di tribù nomadi di origine iranica che abitavano i territori della Russia meridionale tra il II e il I sec. AC.
Il misterioso monile indossa una tuta aderente chiusa ai polsi e alle caviglie, un casco aureolato e calzari flessibili.
La figura presenta una caratteristica anatomica assai singolare: ha sei dita per mano ed è l’unico reperto europeo noto avente caratteristiche spaziali tanto evidenti.
Il Geode di Coso
Ritrovato nelle montagne di Coso in California (USA), il Geode alloggia qualcosa di anomalo: un filo centrale del diametro di 2 mm., circondato da una sezione circolare composta da un materiale simile alla ceramica, rivestito da una pellicola simile al rame. L’oggetto in questione appare come un componente elettrico di un apparecchio più complesso.
Una candela per accensione di 500.000 anni fa? Ooparts.
Dodecaedro di Tongeren
E’ un reperto in bronzo del V secolo d.C., rinvenuto alla fine dell’800 in Francia e conservato nel Museo Gallo
Un oggetto di culto dei sacerdoti Druidi o cos’altro?
Probabilmente nell’approfondire l’argomento troverete sempre qualcuno in disaccordo con la spiegazione ufficiale. E’ molto plausibile che le autorità tendano a nascondere verità scomode che rimetterebbero in discussione tutto ciò in cui abbiamo creduto fino ad oggi. Spetta a ciascuno di noi cercare una propria verità che ci possa permettere di essere finalmente liberi da dogmi ed imposizioni e che aiuti l’umanità a creare un mondo migliore.
di Federico Di Mattia