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La comparanza e il sangiovanni

di Federico Di Mattia

Esiste un legame che viene definito nei dizionari con il termine ‘padrinato’ o ‘patronato‘ ma conosciuto nella tradizione popolare anche come ‘comparanza’ o ‘comparatico‘ o ancora ‘sangiovanni’. Erano e sono generalmente i rapporti tra figliocci e padrini di battesimo o cresima, oppure i cosiddetti ‘compari d’anello’, un rapporto nato tra sposi e testimoni di nozze.

In passato, il padrinato determinava una parentela spirituale assimilabile alla parentela biologica che impediva persino il matrimonio. Era un legame talmente influente che i politici si assicuravano reti di sostenitori proprio attraverso reti di compari. Il compare (dal lat. compater) o comare (commater), assumeva autorità sui figliocci e ne diveniva tutore, soprattutto in mancanza dei genitori. I titoli di compare e comare, infatti, sono riconducibili a ‘chi affianca il padre o la madre’. Celebre fu il legame che Luigi XIII di Francia impose tra il figlio e il cardinale Mazzarino, indicato come padrino di battesimo dell’erede al trono, intuizione felice che trasformò il piccolo Luigi XIV nel grande Roi Soleil.

L’usanza permetteva di scegliere i parenti e concedere loro un titolo, un posto privilegiato a tavola, in famiglia, un’attenzione particolare. Il termine è polisemico e può comunque riferirsi a diverse forme di sostegno, influenza o controllo in vari contesti, tra cui quelli religiosi, culturali, artistici, aziendali e politici. Il significato esatto dipende dal contesto in cui viene utilizzato.

Un battesimo del XVIII secolo

Ci passe lu sangiuvanne!” si diceva in passato, è indicava appunto un vincolo importante di amicizia o sentimento tra compari e comari, che rimaneva e tutt’ora rimane saldo fino alla morte. A Milano si usava la frase: “San Giuan fa minga ingan!“, a sottolineare la fiducia riposta nella relazione di padrinato.

Non a caso san Giovanni Battista viene festeggiato in molti paesi italiani in base al ‘comparatico’. Ma il termine può avere diversi significati a seconda del contesto in cui viene utilizzato. Di seguito, alcune delle interpretazioni più comuni, talvolta conosciute sotto il nome di sponsor:

  1. Patronato religioso: si riferisce alla pratica in cui un individuo o un gruppo si assume la responsabilità finanziaria o di sostegno per una chiesa, un santuario o un ente religioso, in cambio di benefici spirituali o riconoscimento all’interno della comunità religiosa.
  2. Patronato culturale o artistico: è il finanziamento o il sostegno fornito da individui o istituzioni a eventi culturali, artisti o a opere d’arte. Questo tipo di padrinato può sostenere musei, teatri, artisti, musicisti e altre attività culturali, spesso in cambio di riconoscimenti o vantaggi pubblici.
  3. Patronato aziendale: patrocini per eventi, organizzazioni non profit, squadre sportive o altre iniziative come parte di strategia di marketing o di responsabilità sociale da parte delle aziende, utile alle stesse per la promozione del marchio.
  4. Patronato politico: situazioni controverse in cui un politico o un funzionario pubblico offre favori, supporto o posti di lavoro a persone o organizzazioni in cambio di sostegno politico o finanziario.
  5. Patronato familiare: pratica con cui una famiglia o un gruppo familiare esercita un forte controllo o influenza su una determinata area geografica o su un settore economico. Questo tipo di padrinato può includere la gestione di affari, l’assunzione di posizioni di potere o l’esercizio di controllo su risorse o territori.

In sintesi, la ‘comparanza’ rappresentava un legame di fiducia e rispetto, che poteva estendersi a vari ambiti della vita sociale, culturale e politica, sottolineando l’importanza delle relazioni interpersonali nell’organizzazione delle comunità. Questo tipo di legame è celebrato in molte parti d’Italia, riflettendo un’eredità culturale profonda e duratura.

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